Al termine del corso, lo studente dovrebbe essere in grado di cogliere le differenze tra le varie tipologie di colloquio (a seconda dei contesti, dell’età, etc.) e di valorizzare adeguatamente il ruolo dell’accoglimento, dell’ascolto partecipe, dell’osservazione e di tutti quegli elementi indicativi atti a formulare delle adeguate ipotesi diagnostiche e terapeutiche.
Prerequisiti
Una buona conoscenza dei principi della psicologia dinamica
Metodi didattici
Lezioni frontali e discussioni guidate di casi clinici
Verifica Apprendimento
I primi due appelli dopo la conclusione del corso saranno scritti (domande a scelta multipla). I successivi appelli saranno orali.
Testi
Occorrerà studiare i seguenti testi: 1. Candelori C., Il primo colloquio. Bologna: Il Mulino, 2013 2. Candelori C., L'esperienza dell'osservazione. Milano: Franco Angeli, 2013 3. Ammaniti M. et al., Maternità e gravidanza. Milano: R. Cortina, 1995 4. McWilliams N., La diagnosi psicoanalitica. Seconda edizione riveduta e ampliata. Roma: Astrolabio, 2012 [Studiare tutti i capitoli del testo ad eccezione dei capitoli 1 e 2 (che vanno solo letti) e del capitolo 4; del capitolo 3 studiare da pag. 78]
Contenuti
Il corso si propone di illustrare, all’interno della cornice teorica psicoanalitica, le caratteristiche del colloquio clinico in riferimento all’esperienza della consultazione e dell’esplorazione diagnostica nell’età infantile, nell’adolescenza e nell’età adulta. In particolare, verranno analizzati i diversi possibili modelli di colloquio, facendo essenzialmente riferimento al primo colloquio di assessment e al processo diagnostico. Verrà inoltre preso in considerazione il colloquio in quanto possibile strumento per la ricerca in campo psicologico. Nel corso delle lezioni saranno presentati e discussi alcuni casi clinici riguardanti genitori, bambini, adolescenti, adulti. Verranno, infine, presi in esame i principali quadri psicopatologici (es. personalità narcisistica, disturbo ossessivo-compulsivo, etc.) e la relativa diagnosi.