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Iuvanum rappresenta un sito di interesse primario per l’archeologia in Abruzzo, sia per la sua
localizzazione topografica lungo un percorso tratturale fondamentale, sia per il suo ruolo di
santuario-mercato prima, forum-mercato e città con la romanizzazione. Il sito, inoltre, risulta di
particolare interesse anche dal punto di vista stratigrafico dal momento che la sua prolungata
frequentazione lo rende adatto per uno studio diacronico dei materiali e dei monumenti.
Dal punto di vista stratigrafico e monumentale, Iuvanum è uno dei siti che meglio si presta per la
realizzazione di un campo didattico in cui la Soprintendenza Archeologia e l’Università di Chieti
possano interagire nelle ricerche e nell’organizzazione di tirocini finalizzati all’approfondimento di
problematiche inerenti le metodologie di indagine archeologica, documentazione ed utilizzo di nuove
tecnologie e analisi applicate alla ricerca.
Il progetto, in una veste multidisciplinare e interdisciplinare, deve necessariamente rifarsi a
una stretta collaborazione tra la Soprintendenza, l'Università “G. d’Annunzio” di Chieti; d’altronde, da anni i due Enti collaborano
fattivamente in alcuni tra i più importanti siti archeologici abruzzesi, come Corfinio e Capestrano, ed
in altri settori della ricerca, come le analisi archeometriche di marmi, malte e ceramica oltre che le
prospezioni geo-archeologiche non invasive.
Varie sono le professionalità direttamente coinvolte nella ricerca e sul campo, al fine di
coprire l’ampio range cronologico di vita del sito, ma anche di garantire la multidisciplinarità del
progetto.
Il progetto sull’antica Iuvanum e il suo territorio prende spunto dalla pluridecennale
esperienza didattico-scientifica, avviata nel 1980 con la Prof. Emanuela Fabbricotti, la quale fece
divenire il sito il primo cantiere-scuola per la formazione ed il tirocinio di scavo degli studenti
dell’Università di Chieti.
La stessa Università di Chieti, in riferimento al sito di Iuvanum, ha organizzato anche due
importanti Convegni di Studio: il primo nel maggio del 1983 ed il secondo nel marzo 1992. A questi
hanno fatto seguito la pubblicazioni degli Atti a cui hanno dato il loro contributo anche studiosi di
fama internazionale.
Dal 2000 al 2005, inoltre, l’antica Iuvanum è stata oggetto del progetto internazionale ISP,
Iuvanum Survey Project, nato da una proficua collaborazione internazionale tra Soprintendenza
abruzzese, Università di Chieti (prof. O.Menozzi), di Oxford (prof. E. Bispham), Cardiff (prof. G. Bradley)
e Paesi Baschi (prof. J.Lorenzo Jimenez). Tale progetto è stato finalizzato
all’analisi e allo studio dell’assetto territoriale dell’area e dei particolari sistemi insediamentali
attraverso ricognizioni sistematiche effettuate da parte dei tanti studiosi e studenti coinvolti. I
risultati, pubblicati su varie riviste nazionali e internazionali, hanno smentito e completamente
rivoluzionato la semplicistica visione che l’area di Iuvanum fosse adatta esclusivamente alla
pastorizia e solo minimamente dedita all’agricoltura: l’elaborazione dei dati, infatti, mostra un panorama ben più
articolato e un complesso sviluppo territoriale.
A questo proposito, i significativi rinvenimenti nel territorio attestano come l’area è stata
frequentata sin dal Neolitico, prosegu