Il progetto si inserisce all'interno della seconda linea di intervento tra quelle previste dall'avviso e ha l'obiettivo di ridurre i tempi di accesso alle cure, tramite l'identificazione precoce di condizioni di vulnerabilità e di consumo occasionale nella popolazione studentesca universitaria. In considerazione della mancanza dei fattori di vulnerabilità legati ai rischi socio-culturali, la popolazione università è stata poco studiata, anche se potrebbe rappresentare un importante ambito di approfondimento delle dimensioni relative ai legami tra pari (anch'esse poco studiate). La pressione tra pari "consumatori di sostanze" è fattore di rinforzo al consumo e qualora abbiano continuato un uso di sostanze dopo una prima sperimentazione occasionale in adolescenza, gli studenti universitari potrebbero avere maggiori rischi di uso problematico. Inoltre, il livello di ingaggio culturale rende ancor più difficoltoso e poco "accettabile" la richiesta di trattamento (stigma). L'intervento si basa su un modello di ricerca/azione basato su evidenza scientifica con la finalità di prevenzione trasversale dei disturbi di discontrollo del comportamento, primo tra i quali le dipendenze, basato sul potenziamento delle funzioni esecutive, dei processi di insight, della consapevolezza dei rischi da uso sostanze, di strategia di coping. L'obiettivo correlato è il sostegno allo sviluppo delle competenze prosociali, empatiche e cooperative al fine di favorire il potenziamento dell'intelligenza sociale e migliorare la qualità delle relazioni che l'individuo mantiene, sviluppando al contempo capacità di autonomia dalla pressione sociale dei pari: in tale senso vengono sostenute e potenziate le competenze personali per l'adattamento, il fronteggiamento dello stress, per la salute fisica e psicologica, per il perseguimento di obiettivi funzionali quali fattori di protezione specifica dal rischio di uso di sostanze e di correlato disturbo.