Crescenti evidenze hanno dimostrato che le sostanze psichedeliche influenzano profondamente l'attività neurale e hanno la capacità di "decostruire" le reti cerebrali coinvolte nel perpetuare condizioni neurologiche disfunzionali. Studi recenti ex-vivo mostrano che gli psichedelici promuovono un rimodellamento strutturale del cervello e possono indurre cambiamenti duraturi attraverso l'attivazione della neuroplasticità, suggerendo così una nuova opzione terapeutica per le malattie neurodegenerative. Questa proposta descrive un trial clinico randomizzato controllato in singolo cieco di fase 2, progettato per testare la sicurezza e l'efficacia del trattamento con psilocibina in settantasei soggetti con lieve compromissione cognitiva (MCI). Il trial utilizzerà valutazioni comportamentali, neurali e molecolari per monitorare gli effetti a breve e lungo termine. A tal fine, oltre a valutazioni cognitive e comportamentali estese, impiegheremo la risonanza magnetica e l'EEG per esaminare i cambiamenti neurali e la proteomica plasmatica per identificare i biomarcatori molecolari indotti dal trattamento. Un follow-up clinico di 24 mesi valuterà l'impatto del trattamento sulla progressione della malattia.