L’insegnamento concorre alla realizzazione degli obiettivi formativi del Corso di laurea, insistendo sul concetto di patrimonio culturale e sulla possibilità di comprenderne appieno il significato, oltre che valorizzarne il contenuto, mediante l'analisi filosofica. A questo scopo, verrà incoraggiata l'acquisizione di abilità specifiche: Conoscenza e capacità di comprensione L’insegnamento mira a favorire la conoscenza approfondita dell’obiettivo e del vocabolario proprio dell’antropologia filosofica, tenendo conto delle relazioni che la disciplina intreccia con le varie antropologie applicate (culturale, medica, psicologica, etc.) e del suo specifico contributo all’indagine antropologica in senso ampio; Autonomia di giudizio L’insegnamento mira a favorire l'acquisizione di un’autonomia di giudizio nella ricerca e analisi dei significati, oltre che nella raccolta, organizzazione e gestione di dati culturali complessi, inseriti in quadri di riferimento più ampi. Abilità comunicative L’insegnamento intende favorire l'abilità nella esposizione e comunicazione, scritta e orale, dei risultati dello studio e della ricerca individuali, anche mediante l'ausilio di strumenti informatici.
Prerequisiti
Si presuppone una conoscenza di base del vocabolario filosofico (quella che può ricavarsi dai manuali in uso nei licei).
Metodi didattici
Lezioni frontali, seminari, lavori individuali e di gruppo.
Verifica Apprendimento
La prova finale consiste in un esame orale o scritto sui contenuti del corso. Verranno valutati la conoscenza dei contenuti e della bibliografia previsti dal corso, la qualità dell’espressione orale, le capacità critiche e metodologiche. Il punteggio va da 1 a 30 con lode, secondo quanto segue: 1-17 insufficiente, 18 -21 sufficiente, 22-24 discreto, 25-27 buono, 28-29 molto buono, 30-30 con lode eccellente. La valutazione è in trentesimi. L’elaborazione di un progetto individuale o di gruppo, concordato con la docente, verrà tenuta in considerazione nella valutazione finale.
Testi
G. L. Mosse, "Il razzismo in Europa. Dalle origini all'olocausto", Laterza, Roma-Bari 2013 (3 capitoli a scelta dello studente, non consecutivi ed escluso il capitolo conclusivo).
H. Arendt, "La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme", Feltrinelli, Milano 2002 (o qualunque altra edizione).
Testi per approfondimenti
F. Fanon, "I dannati della terra", Einaudi, Torino 2007.
A. Arendt, "Le origini del totalitarismo", Einaudi, Torino 2009.
T. Todorov, "La paura dei barbari. Oltre lo scontro delle civiltà", Garzanti, Milano 2008.
Contenuti
Il corso si focalizza sulle origini e gli sviluppi del razzismo in Europa dal settecento fino all'Olocausto, investigandone le ragioni storiche e culturali ma anche la sottesa visione antropologica. Esso si sofferma sulla natura del razzismo come ideologia articolata, connessa alle conquiste scientifiche del diciottesimo e diciannovesimo secolo e in vario modo alimentata dai movimenti politici degli ultimi secoli. Sarà inoltre considerata la riflessione della Arendt sull'olocausto e la disobbedienza civile.
Lingua Insegnamento
Italiano
Altre informazioni
Il programma del corso è identico per i non frequentanti, tuttavia si consiglia a questi ultimi di approfondire le tematiche affrontate nel corso mediante una delle letture consigliate.
