Skip to Main Content (Press Enter)

Logo UNICH
  • ×
  • Home
  • Corsi
  • Insegnamenti
  • Professioni
  • Persone
  • Pubblicazioni
  • Strutture
  • Terza Missione
  • Attività
  • Competenze

UNI-FIND
Logo UNICH

|

UNI-FIND

unich.it
  • ×
  • Home
  • Corsi
  • Insegnamenti
  • Professioni
  • Persone
  • Pubblicazioni
  • Strutture
  • Terza Missione
  • Attività
  • Competenze
  1. Persone
Persona
immagine segnaposto

DI PROFIO LUANA

Ricercatori
DIPARTIMENTO DI ECONOMIA AZIENDALE
Course Catalogue:
https://unich.coursecatalogue.cineca.it/docente-ma...

Gruppo 11/PAED-01 - PEDAGOGIA E STORIA DELLA PEDAGOGIA E DELL'EDUCAZIONE

Settore PAED-01/A - Pedagogia generale e sociale
  • Contatti
  •  luana.diprofio@unich.it
  • Avvisi
  • Cv
  • Pubblicazioni
  • Insegnamenti
  • Ricevimento
  • Risorse Utili

Comunicazioni

Cv Allegato

CURRICULUM VITAE Luana Di Profio.pdf (Curriculum Vitae IT)

Curriculum Vitae

CURRICULUM VITAE


Dott.ssa Luana Di Profio

Ricercatore confermato in Pedagogia generale e sociale (PAED-01/A, già M-Ped/01)
Università degli Studi “G. D’Annunzio”, Chieti-Pescara


Dati Personali

La dott.ssa Luana Di Profio, nata a Pescara il 19-11-1976, si laurea in Filosofia, con la votazione 110/110 con lode, presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti nel novembre 2001. Dal 1 maggio 2002 al dicembre 2007 è stata titolare di cinque assegni di ricerca, con rinnovo annuale, nel settore disciplinare PAED-01/A, già M-Ped/01, sulla tematica della “Formazione degli insegnanti”, e nello specifico sulla didattica della storia, presso la Facoltà di Scienze della Formazione l’Università “G. D’Annunzio” di Chieti, Dipartimento di Filosofia, Scienze umane e Scienze dell’Educazione dove, sotto la guida del Prof. Ordinario in Pedagogia generale e sociale (M-Ped/01) Gaetano Bonetta, ha svolto in maniera continuativa attività di ricerca e pubblicato due monografie, la corposa Quando Clio incontra Psiche. Studio di psicologia della storia, introduzione di Umberto Galimberti, Le Lettere, Firenze 2007, e L’educazione che deprime. Analisi psico-pedagogica dell’Oblomovismo, introduzione di Franco Cambi, Esa, Pescara 2008.
Dal 1-12-2008 è in servizio come ricercatore presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti, nel settore disciplinare M-Ped/01, “Pedagogia generale e sociale”, afferendo al Dipartimento di Filosofia, Scienze umane e Scienze dell’educazione della medesima Facoltà e successivamente al Dipartimento di Scienze Filosofiche, Pedagogiche ed Economico-Quantitative. Dal febbraio 2009 al luglio 2009 in congedo obbligatorio per maternità.
Attualmente afferente presso il Dipartimento di Economia Aziendale (DEA) della medesima Univesità.
Dal 2009 ha svolto numerose attività didattiche e scientifiche nei diversi Corsi di Laurea dell’Ateneo, partecipato a sedute di Laurea sia come membro di commissione sia come relatrice e correlatrice, attualmente componente delle Commissioni Orientamento, Didattica e Paritetica del Dipartimento DEA.
Dal 30 aprile 2012 è Ricercatore confermato.

Recapiti:

Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti,
Facoltà di Scienze della Formazione,
via dei Vestini, 31
66100 Chieti Scalo
Tel. Università: 0871-3555209
Mail: l.diprofio@unich.


Attività didattica presso l’Università degli Studi G. D’Annunzio Chieti-Pescara e Università Telematica Leonardo da Vinci Torrevecchia Teatina:

• Insegnamenti affidati a. a. 2009/2010:
- Titolare dell’insegnamento di Elementi di ricerca pedagogica (6 CFU), presso la Facoltà di Scienze della formazione, Laurea Triennale in Scienze della Formazione e dell’Educazione dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti;
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia speciale e didattiche applicate all’handicap (2CFU), presso la Specialistica di Scienze Motorie, Facoltà di Scienze dell’Educazione Motoria dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti;
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia generale e sociale (1 CFU) presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia, Corso di Laurea in Infermieristica dell’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti;
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia speciale (1 CFU) presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia, Corso di Laurea Specialistico in Scienze infermieristiche ed ostetriche, Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti;
- Titolare dell’insegnamento di Didattica e pedagogia speciale (1 CFU), Corso integrato di Scienze comportali e Metodologia Scientifica, presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia, Corso di Laurea in Odontoiatria, Università degli studi “G. D’Annunzio” di Chieti;
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia generale e sociale (1 CFU), Corso integrato di Psico-Pedagogia della salute, presso la facoltà di Medicina e Chirurgia, Corso di Laurea in Igiene Dentale, Università degli Studi “G. D’Annunzio di Chieti;
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia generale e sociale (1 CFU), presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia, Master in Management per Funzioni di Coordinamento delle Professioni Sanitarie Tecniche, Università “G. D’Annunzio” di Chieti.


• Insegnamenti affidati a. a. 2010/2011:
- Titolare dell’insegnamento di Elementi di Ricerca pedagogica (6 CFU), presso la Facoltà di Scienze della Formazione, Corso di Laurea Triennale in Scienze dell’Educazione e della Formazione, Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti;
- Titolare dell’insegnamento di Ricerca pedagogica (9 CFU) presso la Facoltà di Scienze della Formazione, Corso di Laurea Triennale in Scienze dell’Educazione e della Formazione, Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti;
- Titolare dell’insegnamento di Ricerca educativa (9 CFU), presso la Facoltà di Scienze della Formazione, Magistrale in Scienze Pedagogiche, Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti;
- Titolare dell’insegnamento di Indirizzi di ricerca pedagogica (4 CFU), presso la Facoltà di Scienze della Formazione, Corso di Laurea Specialistica in Elaborazione Pedagogica e organizzazione della Formazione, Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti;
- Titolare dell’insegnamento di Metodologie sulla valutazione e autovalutazione di istituto di 4 ore, più 16 ore di laboratorio, presso la Facoltà di Scienze e Tecniche Psicologiche, Università G. D’Annunzio di Chieti.

• Insegnamenti affidati negli a. a. 2011/2012 e 2012/2013:
- Titolare dell’insegnamento di Ricerca educativa (9 CFU), presso la Facoltà di Scienze della Formazione, Magistrale in Scienze Pedagogiche, Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti;
- Titolare dell’insegnamento di Ricerca pedagogica (9 CFU) presso la Facoltà di Scienze della Formazione, Corso di Laurea Triennale in Scienze dell’Educazione e della Formazione, Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti.

• Insegnamenti affidati nell’a.a. 2013/2014
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia sociale (9CFU) presso il Corso di Laurea in Sociologia del Dipartimento di Scienze Giuridiche e Sociali.

• Insegnamenti affidati nell’a. a. 2014/2015
- Titolare dell’insegnamento di Ricerca pedagogica (9 CFU) presso il Corso di Laurea in Filosofia e Scienze dell’Educazione del Dipartimento di Scienze Filosofiche, Pedagogiche ed Economico-Quantitative.

• Insegnamenti affidati nell’a. a. 2015/2016
-Titolare dell’insegnamento di Ricerca pedagogica (9 CFU) presso il Corso di Laurea in Filosofia e Scienze dell’Educazione del Dipartimento di Scienze Filosofiche, Pedagogiche ed Economico-Quantitative.
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia generale e sociale (2 CFU) presso il Corso di Laurea in Fisioterapia, Dipartimento di Neuroscienze e Imaging dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti.

• Insegnamenti affidati a.a. 2016/2017
- Titolare dell’insegnamento di Ricerca pedagogica (9 CFU) presso il Corso di Laurea in Filosofia e Scienze dell’Educazione del Dipartimento di Scienze Filosofiche, Pedagogiche ed Economico-Quantitative.
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia sociale (6 CFU) presso il Corso di Laurea in Servizio Sociale, Dipartimento DEA.
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia sociale e penitenziaria (9CFU) presso il Corso di Laurea in Sociologia e criminologia, Dipartimento di Scienze giuridiche e sociali.
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia generale e sociale (2 CFU) presso il Corso di Laurea in Fisioterapia, Dipartimento di Neuroscienze e Imaging dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti.


• Insegnamenti affidati a.a. 2017/2018
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia sociale (6 CFU) presso il Corso di Laurea in Servizio Sociale, Dipartimento DEA.
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia generale e sociale (2 CFU) presso il Corso di Laurea in Fisioterapia, Dipartimento di Neuroscienze e Imaging dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti.


• Insegnamenti affidati a.a. 2018/2019
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia sociale (6 CFU) presso il Corso di Laurea in Servizio Sociale, Dipartimento DEA.
- Titolare dell’insegnamento di Psicopedagogia sociale (9CFU) presso il Corso di Laurea in Servizio sociale.
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia interculturale (9CFU) presso il Corso di Laurea in Filosofia e Scienze dell’Educazione del Dipartimento di Scienze Filosofiche, Pedagogiche ed Economico-Quantitative.
-Titolare dell’insegnamento di Pedagogia generale e sociale (2 CFU) presso il Corso di Laurea in Fisioterapia, Dipartimento di Neuroscienze e Imaging dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti.

• Insegnamenti affidati a.a. 2019/2020
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia sociale (6 CFU) presso il Corso di Laurea in Servizio Sociale, Dipartimento DEA.
- Titolare dell’insegnamento di Psicopedagogia sociale (9CFU) presso il Corso di Laurea in Servizio sociale (DEA).
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia professionale (9 CFU) presso il Corso di Laurea Magistrale in Politiche e Management per il Welfare, Dipartimento DEA,
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia generale e sociale (2 CFU) presso il Corso di Laurea in Fisioterapia, Dipartimento di Neuroscienze e Imaging dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti.
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia generale e sociale (3 CFU) presso il Corso di Laurea in Logopedia, Dipartimento di Neuroscienze e Imaging dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti.



• Insegnamenti affidati a.a. 2020/2021
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia sociale (6 CFU) presso il Corso di Laurea in Servizio Sociale, Dipartimento DEA.
- Titolare dell’insegnamento di Psicopedagogia sociale (9CFU) presso il Corso di Laurea in Servizio sociale (DEA).
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia professionale (9 CFU) presso il Corso di Laurea Magistrale in Politiche e Management per il Welfare, Dipartimento DEA,
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia generale e sociale (2 CFU) presso il Corso di Laurea in Fisioterapia, Dipartimento di Neuroscienze e Imaging dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti.
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia generale e sociale (3 CFU) presso il Corso di Laurea in Logopedia, Dipartimento di Neuroscienze e Imaging dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti.

• Insegnamenti affidati a.a. 2021/2022
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia sociale (6 CFU) presso il Corso di Laurea in Servizio Sociale, Dipartimento DEA.
- Titolare dell’insegnamento di Psicopedagogia sociale (9CFU) presso il Corso di Laurea in Servizio sociale (DEA).
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia professionale (9 CFU) presso il Corso di Laurea Magistrale in Politiche e Management per il Welfare, Dipartimento DEA,
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia generale e sociale (3 CFU) presso il Corso di Laurea in Logopedia, Dipartimento di Neuroscienze e Imaging dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti.

• Insegnamenti affidati a.a. 2022/2023
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia sociale (6 CFU) presso il Corso di Laurea in Servizio Sociale, Dipartimento DEA.
- Titolare dell’insegnamento di Psicopedagogia sociale (9CFU) presso il Corso di Laurea in Servizio sociale (DEA).
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia professionale (9 CFU) presso il Corso di Laurea Magistrale in Politiche e Management per il Welfare, Dipartimento DEA,
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia generale e sociale (3 CFU) presso il Corso di Laurea in Logopedia, Dipartimento di Neuroscienze e Imaging dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti.
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia della marginalità e della devianza (9 CFU) presso il Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione e della formazione, Università Telematica Leonardo da Vinci, Torrevecchia Teatina (CH).
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia della relazione di aiuto (6 CFU) presso il Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione e della formazione, Università Telematica Leonardo da Vinci, Torrevecchia Teatina (CH).


• Insegnamenti affidati a.a. 2023/2024
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia sociale (6 CFU) presso il Corso di Laurea in Servizio Sociale, Dipartimento DEA.
- Titolare dell’insegnamento di Psicopedagogia sociale (9CFU) presso il Corso di Laurea in Servizio sociale (DEA).
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia professionale (6 CFU) presso il Corso di Laurea Magistrale in Politiche e Management per il Welfare, Dipartimento DEA;
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia generale e sociale (3 CFU) presso il Corso di Laurea in Logopedia, Dipartimento di Neuroscienze e Imaging dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti.
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia della marginalità e della devianza (9 CFU) presso il Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione e della formazione, Università Telematica Leonardo da Vinci, Torrevecchia Teatina (CH).
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia della relazione di aiuto (6 CFU) presso il Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione e della formazione, Università Telematica Leonardo da Vinci, Torrevecchia Teatina (CH).


• Insegnamenti affidati a.a. 2024/2025
-Titolare dell’insegnamento di Pedagogia sociale (6 CFU) presso il Corso di Laurea in Servizio Sociale, Dipartimento DEA.
- Titolare dell’insegnamento di Psicopedagogia sociale (9CFU) presso il Corso di Laurea in Servizio sociale (DEA).
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia professionale (6 CFU) presso il Corso di Laurea Magistrale in Politiche e Management per il Welfare, Dipartimento DEA;
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia generale e sociale (3 CFU) presso il Corso di Laurea in Logopedia, Dipartimento di Neuroscienze e Imaging dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti.
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia generale e sociale (2 CFU) presso il Corso di Laurea in Ortottica ed assistenza oftamologica, Dipartimento di Medicina e scienze dell’invecchiamento, dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti.
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia della marginalità e della devianza (9 CFU) presso il Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione e della formazione, Università Telematica Leonardo da Vinci, Torrevecchia Teatina (CH).
- Titolare dell’insegnamento di Pedagogia della relazione di aiuto (6 CFU) presso il Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione e della formazione, Università Telematica Leonardo da Vinci, Torrevecchia Teatina (CH).


Attività supplementari

• Partecipazione alle sedute di laurea come membro della commissione, sia come relatore e correlatore.
• 2014. Commissario esterno per il Concorso di Coordinatore Psico-Pedagogico indetto dal Comune di Pescara.
• Componente delle Commissioni Orientamento, Paritetica e Didattica del Dipartimento DEA.


Attività scientifica: principali aree tematiche

1) Pedagogia del benessere psico-sociale, in cui confluiscono l’educazione interiore, la pedagogia introspettiva e il rapporto fra pedagogia e psicologia del profondo anche in relazione ai cambiamenti storico-sociali.
2) Pedagogia sanitaria e medicina narrativa.
3) Media education. Studio sulle nuove possibilità educative e cognitive della televisione e del cartone animato didattico-educativo di nuova generazione.
4) Epistemologia della pedagogia.
5) Educazione tanatologica.
6) Pedagogia teatrale ed educazione alla teatralità.
7) Educazione al pensiero e metodo ermeneutico.
8) Pedagogia della devianza e della marginalità.
9) Relazione di aiuto e counselling.
10) Pedagogia penitenziaria e rieducazione in ambiente carcerario.
11) Educazione estetica.
12) Viaggio di formazione.
13) Povertà educativa.
14) Processi di costruzione dell’identità fra corpo, psiche e società.

Dopo aver indagato la rilevanza dell’educazione e della psiche nella costruzione storica e sociale nei testi Quando Clio incontra psiche e L’educazione che deprime, dove si è sottolineata la stretta interdipendenza fra il fattore psicologico-educativo e il fattore storico-sociale, all’interno della prima area tematica, si è passati a indagare il rapporto che la pedagogia intesse con la psicologia del profondo allo scopo di proporre e realizzare una formazione totale della persona che comprenda anche occasioni di educazione interiore e introspettiva, sulla scia dei lavori iniziati dal prof. Duccio Demetrio e riassunti nel concetto di pedagogia introspettiva.
Nel saggio Narrazione e pedagogia introspettiva sono state analizzate ed estrinsecate le possibili forme di una educazione interiore nelle varie età della vita e nei vari contesti formativi, attraverso dispositivi narrativi e autobiografici che restituiscono alla formazione della persona la sua dimensione interiore e introspettiva. Nel testo si è fatto riferimento a quelli che dovrebbero essere gli strumenti formativi della narrazione nelle diverse età della vita, cominciando attraverso il gioco, la fiaba e il disegno infantile, passando per la scrittura diaristica, musicale e autobiografica di giovani e adulti. È stata inoltre sottolineata la valenza di uno strumento specifico, quale l’intervista narrativa, così come proposta negli studi di Robert Atkinson.
Nel lavoro è stata altresì messa in luce la dimensione ermeneutica del raccontarsi, intendendo il racconto di sé non come una sterile individuazione oggettiva dei fatti e la loro cronaca, ma come un momento di rilettura del sé e della propria esperienza vissuta sempre rivisitabile e mai conchiusa, in un processo costante di costruzione e ricostruzione della propria identità.
Il fine è stato quello presentare un ideale di formazione che parta dal profondo e che abbia la direzione della profondità, che sappia cioè guidare l’anima attraverso approfondimenti successivi in un sacro, costante e mai chiuso discorso con se stessi cui la formazione deve farsi carico nella misura di una corretta educazione interiore.
Non sono stati trascurati i riferimenti alle nuove competenze richieste agli educatori, competenze di natura psicologica ritenute fondamentali nel processo formativo; quindi, l’attenzione alla dimensione empatica e comunicativa, l’importanza della relazione educativa e del colloquio educativo e una maggiore consapevolezza circa i propri compiti formativi.
La consistente attività didattica nel settore medico ha spinto l’attività di ricerca verso una rilettura della pedagogia per le professioni sanitarie, che ha avuto come esito il volume Pedagogia per le professioni sanitarie, dove si è approfondito il concetto di benessere come dimensione globale dell’individuo che comprende uno stato di benessere nelle varie dimensioni dell’esistenza, quali appunto il benessere fisico, sociale e psicologico. Si è appunto evidenziata una nuova cultura del benessere in ambito socio-sanitario, rivitalizzando concetti chiave come l’educazione sanitaria e l’educazione alla salute e richiamando la necessità di una formazione più completa per gli operatori sanitari chiamati al miglioramento delle relazioni di aiuto nella loro totalità. Sono state specificate, dunque, le competenze psico-pedagogiche nelle professioni sanitarie come la capacità di gestione del colloquio clinico unita a capacità comunicative, empatiche e relazionali, dando particolare rilevanza agli studi sulla comunicazione verbale e non verbale.
Sono stati approfonditi concetti come empowerment, life skills e strategie di coping, nonché gli aspetti relativi al counseling sanitario che vedono il paziente come un soggetto educabile che gradualmente apprende una diversa e più autonoma gestione della propria malattia come della propria salute.
Nella riflessione generale sulle problematiche dell’ospedalizzazione e della malattia si è indagata l’essenza del fenomeno temporale sulla base di diverse condizioni psicologiche, in particolare attraverso gli studi di Karl Jaspers e Eugène Minkowski, identificando il tempo della malattia come un “tempo incapsulato” dove i soggetti perdono la connessione con la realtà nella percezione di un tempo sospeso vissuto nell’attesa di un tempo ritrovato. Per ottimizzare i vissuti psicologici e temporali dei pazienti ospedalizzati, impediti per periodi più o meno lunghi a riprendere il loro normale ritmo di vita, si è voluto proporre un filone ancora emergente quale quello della medicina narrativa, nato proprio in ambito medico, quale strumento che consente ai degenti di narrare di sé in ospedale, modificando il proprio vissuto di malattia che divora la persona nel concetto di malato in una condizione della persona, nel recupero della propria identità e nella conservazione dell’immagine di sé. Il tempo interiore si prospetta allora come un tempo ritrovato all’interno di sé, come occasione per riflettere su di sé anche per meglio elaborare la propria condizione e per poterla condividere con gli altri.
La narrazione di sé e dei propri vissuti emotivi diventa un presupposto essenziale in una maniera moderna e attuale di intendere la medicina che recupera l’antica idea del medico, figura fondamentale che oltre associa alla necessità di curare la capacità di ascoltare i propri pazienti, avverando una relazione anche umana ed empatica. Sono state riportare anche esperienze di memorie e racconti in ospedale attraverso i gruppi di terapia, specie nei reparti di oncologia, e la psicoeducazione.
Altro filone di ricerca è quello che ha trovato espressione nel saggio Ricerca e introspezione. Per una teoria della conoscenza pedagogica dove si è analizzato l’impianto epistemologico di una pedagogia intesa come scienza, evidenziandone gli elementi di criticità e problematicità in quanto scienza a statuto epistemologico debole. L’argomento è stato affrontato attraverso un confronto critico fra posizioni diverse circa la necessità per la pedagogia di dar vita a un suo proprio statuto epistemologico, maggiormente adatto al proprio oggetto di studio e parzialmente libero da paradigmi di stampo positivistico. Contestualmente sono state ricostruite da un punto di vista filosofico le radici del bisogno dell’essere umano di fare ricerca e di avviare processi di natura speculativa, partendo da Platone e Aristotele, passando per la problematica kantiana circa i limiti e le possibilità del conoscere, per rivitalizzare poi il dubbio come primo strumento conoscitivo nell’ottica di una considerazione della conoscenza come infinita e mai posta come assoluta.
Successivamente sono state analizzate da un punto di vista psico-pedagogico le strutture cognitive che sono alla base dell’attività conoscitiva, quindi mente, cervello, psiche, intelligenza, intuizione e creatività, compresi gli stati interiori che guidano in maniera spesso inconsapevole la conoscenza attraverso l’approfondimento di concetti quali le motivazioni, gli interessi, le convinzioni, le credenze e le curiosità.
Sugli elementi di natura soggettiva che spesso si ritrovano in maniera implicita anche in procedimenti scientifici rigorosi che hanno come fine conoscenze oggettive, si è voluta proporre, attraverso l’opera di Gaston Bachelard, una tipologia ricerca, specie nelle discipline meno forti dal punto di vista epistemologico, consapevole della difficoltà di eliminare i fattori soggettivi dalle scienze e capace di integrarli in maniera creativa e originale. A tal fine è stata condotta una ricerca approfondita sulle modalità alternative di pervenire alla conoscenza, attraverso l’estrinsecazione degli imprescindibili legami che la conoscenza stringe con la dimensione dell’eros e dell’amore, con l’introspezione, con il dolore, richiamando il concetto greco del pathei mathos, ovvero dell’apprendere attraverso il dolore, e ancora con la libertà e con la ricerca di un significato per l’esistenza.
Sulla base di questi assunti la ricerca è stata intesa anche come uno strumento di ricerca interiore, evidenziando la connessione fra interessi di ricerca e bisogni di natura interiore e psicologica.
La ricerca si è mossa altresì per favorire una corretta educazione del pensiero critico, riflessivo ed epistemologico, documentati in vari saggi anche internazionali, da intensificare nell’ambito formativo anche per mezzo di uno strumento ancora poco conosciuto quale l’intervista ermeneutica, che deriva da una rivisitazione del metodo dialogico socratico, inteso come ausilio metacognitivo per favorire la comparsa di dissonanze cognitive e successivi cambiamenti concettuali al fine di determinare l’evoluzione critica delle conoscenze.
L’attività di ricerca si è spostata poi verso un’analisi delle nuove e più moderne programmazioni televisive per bambini, incentrando particolarmente l’attenzione verso il potenziale educativo espresso nella nuova generazione di cartoni animati per bambini.
Oltre ad un excursus storico sulla nascita del cartone animato e le sue finalità sociali si sta conducendo un resoconto approfondito sui vari domini di apprendimento toccati nella programmazione televisiva per bambini. Oggi il cartone animato, per la sua peculiarità, viene impiegato anche per raggiungere obiettivi di tipo educativo, come l’educazione interculturale, linguistica, musicale, matematica, scientifica, morale e civile, sanitaria e alimentare, ognuno dei quali ambiti sono ben rappresentati della cartonografia attuale. Si registra, infatti, da una decina d’anni, un miglioramento qualitativo dei cartoni animati per i bambini, passaggio che ha visto l’evoluzione del cartone animato come puro intrattenimento per bambini, seppure talvolta con trame e personaggi di grande rilevanza morale, al cartone animato didattico ed educativo, il cui fine è di intrattenere educando, favorendo l’acquisizione di apprendimenti nelle varie aree di sviluppo cognitivo, psicologico e affettivo.
La riflessione sull’infanzia, riconsiderata da una proliferazione di testi scientifici dedicati a essa a partire dagli anni ’80, specie in riferimento all’irruzione della televisione, ha evidenziato come il bambino sia un bene prezioso da tutelare e salvaguardare nei suoi bisogni e diritti fondamentali, quali il bisogno di amore, di protezione, di sicurezza, di conoscere e sperimentare, di comunicare.
Nel testo di Neil Postman, La scomparsa dell’infanzia, vengono esaminati proprio gli effetti prodotti dall’innovazione tecnologica sulla vita e sull’educazione dei bambini, prospettando quasi uno scenario apocalittico in cui la sfera tecnologica avrebbe fagocitato completamente l’esistenza dell’infanzia, privandola della sue peculiarità e dei suoi intrinseci bisogni e dei suoi inviolabili diritti. L’invito da un lato alla difesa dell’infanzia da parte di Postman, e la contemporanea dichiarazione dei possibili effetti infausti dello sviluppo tecnologico hanno contribuito certamente a ingenerare una necessaria riflessione pedagogica, sociale e psicologica sui limiti e sulle possibilità della televisione in particolar modo.
Aspetti che studi recenti stanno notevolmente ridimensionando nella misura in cui si sappia fare un uso consapevole e maturo degli strumenti tecnologici oggi a disposizione dei bambini di ogni età. In tal senso sono stati riportati studi recenti che hanno evidenziato la possibilità che un uso corretto e limitato degli strumenti tecnologici, che dipende essenzialmente dalle figure genitoriali ed educative, possa di fatto favorire e sviluppare precise aree di apprendimento.
La ricerca è stata documentata nella monografia dal titolo, Guardiamo un cartone animato? La televisione didattico-educativa: “intrattenere educando”.
Successivamente, il testo L’educazione tanatologica. Come e perché parlare di morte co i bambini, ha indagato uno dei concetti più ostici dell’esistenza, ovvero il concetto di morte, analizzato da un punto di vista filosofico, religioso e psicologico, ma rimarcando l’essenzialità di un discorso pedagogico intorno alla morte che sappia fornire quelle risposte che normalmente i bambini, già in tenera età, chiedono di avere.
Del 2015, una monografia sulla pedagogia teatrale in chiave introspettiva e filosofica dal titolo, La Teatrosofia. Amore e morte nella pedagogia teatrale per ragazzi. Socrate è di scena.
Dal 2016 gli interessi di ricerca si sono spostati verso l’ambito della pedagogia della devianza e della marginalità, a cui segue la pedagogia penitenziaria e la rieducazione in ambito carcerario, interesse scientifico e empirico (coordinatrice di un laboratorio di pedagogia introspettiva presso la Casa Circondariale di Chieti dal gennaio 2016). Da questa ricerca, unitamente all’esperienza empirica ancora in corso sono scaturite due monografie: Il compito di rieducare. Quarant’anni di pedagogia introspettiva (2016), e Pedagogia dell’autotrascendimento. Devianza e criminalità nei mal-amati. Una rieducazione possibile (2017).
L’ultimo interesse di ricerca verte sui temi dell’educazione estetica e del viaggio di formazione, uniti nell’analisi della dimensione estetica della formazione e del viaggio rivisti, in particolare in chiave paesaggistica. Interesse che ha visto la pubblicazione della seguente monografia: Il viaggio di formazione. Fra l’estetica dei paesaggi e l’estetica del Sé, Mimesis 2018.
Nel periodo considerato dalla presente relazione le aree di interesse di ricerca hanno toccato i temi della pedagogia dell’identità e del rapporto fra corpo, percezione corporea e identità in una prospettiva psicopedagogica. Il volume che ne è conseguito, Pedagogia dell’identità, L’enigma dell’essere, Mimesis edizioni, Milano 2022, curato dalla sottoscritta, è stato volutamente collettaneo al fine di evidenziare la problematicità della questione dell’identità, unitamente alle sue svariate sfumature concettuali, si presenta come una serie indipendente e libera di contributi sul tema, senza che essi siano stati in qualche modo diretti da un orientamento generale o da una linea specifica espressa dalla curatrice dell’opera. L’esigenza, che è stata alla base dell’idea generativa del lavoro a più voci, è stata proprio quella di lasciare ampio margine di interpretazione e di lettura sulla questione, proprio in ragione della sua ineffabilità, presentando diversi punti di vista sul tema secondo la sensibilità di ciascun autore. Tale poliedricità di prospettive mira a sottolineare proprio la multifocalità della questione dell’identità, le cui infinite possibilità concettuali si sposano con punti di vista circoscritti che aprono a una visione aporetica e allo stesso tempo mai definitiva di quello che intendiamo soggettivamente connesso al tema dell’identità. Un testo, dunque, pensato per offrire spunti di riflessione e per lasciare sempre aperta l’esigenza ermeneutica del domandare, rispetto alla parzialità delle risposte che, nella loro determinatezza, offrono un sistema chiuso di saperi e di conoscenze cristallizzati intorno a un’idea generale delle cose che difficilmente trova rappresentazione nelle cose stesse.
Nei due saggi da me scritti sono stati approfonditi i seguenti aspetti:
Nel capitolo, Architetture del Sé (il riferimento bibliografico completo è nell’elenco delle pubblicazioni) si affronta il tema dell’identità prendendo in prestito saperi e conoscenze tratte dall’architettura, in una serie di suggestioni e di metafore estetiche e architettoniche che assimilano, in una sorta di licenza poetica, la progressiva opera di costruzione dell’identità alle costruzioni architettoniche, dove l’idea fondante e le filosofie poste come fondamento del loro costituirsi in una forma specifica, individuano anche i tratti distintivi di un farsi la cui forma si presenta come espressione di un processo ideativo e fattuale suscettibile di complessi intrecci di influenze soggettive, culturali, sociali e storiche. A tal fine, sono state considerate alcune delle correnti architettoniche che hanno saputo offrire un paradigma complesso e dinamico capaci di vivificare gli opposti, il diverso, il vecchio e il nuovo, la luce e l’ombra, il razionale e l’irrazionale, come le suggestioni offerte dal Brutalismo e dal Giardino all’inglese, immagini di un fare che si dispiega nella danza altalenante degli opposti che si bilanciano e ribilanciano in innumerevoli variazioni al tema. Nel contempo si è portata la riflessione intorno ai processi di costruzione sociale dell’identità, in quei fenomeni di atropo-poiesi in cui la persona viene schiacciata all’interno di modelli identitari storicamente, culturalmente e socialmente determinati, aspetti critici di una concezione non sostanzialista dell’identità che si ricama e si disegna nelle imposizioni e nelle velate coercizioni che si frappongono alla libera costituzione di sé. In una visione aperta al futuro non pensato, come condizione di massima apertura al divenire di sé nell’alterità di sé, nell’ignoto enigmatico che ci abita, si guarda al giardino all’inglese come modello di identità sublime, in cui le nuove fioriture e i nuovi colori dell’anima si adagiano delicatamente sulle parti antiche di sé che, come ruderi ancora aperti al divenire e solo apparentemente immobili, conferiscono una dimensione estetica al Sé, come esito imprevedibile di continue espressioni cangianti di Sé dover poter assumersi la responsabilità di essere liberandosi, progressivamente, da tutte quelle forme di condizionamento, anche personali e soggettive, che incarnano la forma di un dover essere sempre a sé conforme e coincidente. E così dar vita a una poetica dell’identità sulla scia di un variopinto giardino all’inglese, la metafora più intensamente estetica per la rappresentazione di questa idea d’identità.
Nel capitolo, Corpo e identità (il riferimento completo è nell’elenco delle pubblicazioni) si affronta il tema complesso della relazione fra corpo e identità, percorrendo alcuni dei sentieri teoretici tratti dalla riflessione filosofica, pedagogica e psicologica. Sarà investigata l’antica separazione fra corpo e anima in una lettura più contemporanea che, lontana da posizioni manicheistiche, restituirà dignità al corpo, e all’unita sostanziale di corpo e anima, attraverso una pedagogia in grado di recuperare l’istanza del corpo, così come di tutti gli altri apparenti opposti che abitano l’umano, tutti unitamente intesi come fondativi dell’esperienza soggettiva e della costituzione dell’identità. Al di là della ragione e del pensiero si darà spazio a quella saggezza del corpo capace di sentire, prima e meglio, se stessi e il mondo, in un legame pre-logico con le cose e con sé stessi foriero di nuove e più autentiche percezioni su cui basare un rinnovato itinerario formativo, pedagogico ed educativo di promozione della coscienza e della conoscenza della propria corporeità, non soltanto nella logica del benessere complessivo della persona, ma soprattutto nella sua valenza filosofica ed esistenziale. Esplorando la vetusta e arcaica percezione sociale e soggettiva della corporeità, con le sue distorsioni ideative e concettuali, si toccherà, altresì, il tema legato alle svariate forme di disagio e di sofferenza connesse alla percezione corporea, offrendo una diversa maniera di intendere il corpo, non più visto nella sua forma privativa ed estetizzante rispetto a un dover essere condizionato, ma come strumento essenziale del nostro vivere, il nostro corpo, imparando ad averne cura anche nella disposizione all’ascolto, mostrando attenzione verso tutte quelle espressioni corporee rivelatrici di stati interiori, recuperando il nostro corpo come estrinsecazione e forma dell’identità da valorizzare, scoprire, sentire, afferrare e rispettare come parte intima, ontologica, assoluta e radicale di sé. In questo riconoscimento dell’assoluta evidenza del corpo seguiremo, infine, gli insegnamenti del filosofo francese Jean Luc Nancy (1940-2021).
Il tema della povertà educativa e della fioritura umana viene riproposto in chiave di etica della sostenibilità nell’articolo dal titolo, Etica della sostenibilità: contrasto alla povertà educativa (riferimenti bibliografici nell’elenco pubblicazioni). Le questioni della povertà e della povertà educativa, intesa come insufficienza di apprendimenti, occasioni formative ed educative nell’ambito dell’istruzione e della dimensione culturale e sociale, strettamente correlate, trovano una loro precipua collocazione nella dimensione etica e morale dell’uomo, confluendo nei temi della colpa e della responsabilità, individuale e collettiva, come base per una riflessione che metta in scena le reali possibilità di cambiamento storico-sociale a seguito di attente e limpide forme di riflessione critica sul tema. Sebbene, infatti, la delegittimazione e la successiva destrutturazione di questo sistema economico che avvantaggia i pochi e svantaggia i molti appaiano ancora dalle tinte utopiche, quasi come assurdi logici e astratti su cui argomentare senza poi avvertire l’esigenza di pervenire a una sintesi che abbia anche il sapore dell’attuazione delle conclusioni logiche, resta essenziale la riproposizione di una istanza problematizzante e critica della ragione, che sempre si pone alla base di ogni processo di trasformazione, intesa in termini sia soggettivi sia collettivi e sociali, verso una riconsiderazione dei principi di sostenibilità in chiave etico-morale.
Altra pubblicazione, su Rivista scientifica di classe A, In viaggio, “Drive my Soul. Narrazioni condivise e restituzioni di senso, (riferimenti bibliografici completi nell’elenco pubblicazioni), riguarda il tema del viaggio e del viaggio di formazione nella sua valenza psicologica, relazionale e introspettiva. Nella quinta dimensione spazio-temporale del viaggio, in quella dimensione invisibile del senso, si entra contestualmente anche nella dimensione della narrazione, in un doppio binario che fa della dimensione dialogica, in viaggio, un tratto distintivo del viaggiare, contemporaneamente fuori e dentro di sé. Il viaggio diventa, allora, l'occasione per una rivisitazione del senso, il luogo della sua restituzione, lo spazio entro cui perdersi e ritrovarsi in una diversa articolazione di sé e della propria identità, la fucina, l'atanor alchemico, dove vivere lo stravolgimento profondo di sé dentro una coscienza narrativa e dialogica che fa del compagno di viaggio, del viandante, dell'altro il focus e la direzione delle nostre altere rappresentazioni e dei nostri più insondabili mondi interiori. Perché nessuno può raccontarsi solo a se medesimo. Si cercherà, dunque, di far comprendere il nesso speciale che sussiste fra viaggio e narrazione, presente all'interno di una tradizione letteraria che percorre i tempi e i luoghi, attraversando il Medioevo con I racconti di Canterbury di Geoffrey Chaucer fino al più recente Drive my car di Murakami, in un comune impianto narrativo ed esistenziale che si dipana proprio nella particolarità del viaggiare insieme. Tutto quello che ci accade in viaggio diventa una forma di narrazione che unisce all’esperienza vissuta della coscienza, l’erlebnis, la poesia della parola nell’espressione, espressione di un sé più profondo che può manifestarsi nella sua epifania per mezzo del racconto di quello che siamo mentre viaggiamo, mentre vaghiamo, mentre passeggiamo in luoghi altri, con altri, persi nel camminare a piedi, in macchina o in treno, senza limiti spazio-temporali, in quella maniera di sorvolare il mondo tipica della flânerie. Altri temi successivi hanno riguardato le Medical Humanities in un approccio ermeneutico-fenomenologico e l’educazione estetica attraverso la fotografia, indagando gli aspetti teorici e prassici della fotografia applicata a contesti educativi.

Partecipazioni a convegni e seminari:

- 14 settembre 2018: “La forma dell’acqua. Aspetti deontologici e prassi operative nel Servizio Sociale”, organizzato dal Sunas, presso l’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, Dipartimento di Economia Aziendale. Titolo intervento: L. Di Profio, La forma dell’acqua. Il Mediterraneo: per una nuova etica del pensiero interculturale;

- 25 ottobre 2018: “Psichiatria, informazione, società, cittadinanza. 40 anni della Legge Basaglia”, Convegno Nazionale presso l’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, Dipartimento di Economia Aziendale. Titolo intervento: L. Di Profio, Percorsi di rieducazione in carcere e salute mentale.

- 26 ottobre 2018: “Cartoons educativi e immaginario infantile. Riflessioni pedagogiche sui testi animati per la prima infanzia”, Università degli Studi di Firenze, Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia.
Titolo intervento: L. Di Profio, Lo schermo a colori: policromie di significato. Quando il cartone animato diventa, anche, intenzionalmente educativo.

- 11 dicembre 2019: “Didattica territoriale” Università degli Studi di Chieti, Dipartimento di Scienze giuridiche e sociali. Titolo intervento: L. Di Profio, “Tutto intorno è paesaggio. Spunti di educazione estetica”.

-1 dicembre 2022: Seminario online dal titolo Medicina narrativa e medicina umanistica: la narrazione di sé in contesti sanitari, presso il Corso di Studi in Infermieristica dell’università La Sapienza di Roma, all’interno delle lezioni del docente titolare di Pedagogia generale e sociale Andrea Avellino.

-9 marzo 2023: Titolo dell’intervento: “Povertà educativa e fioritura umana. Le possibilità dell’uguaglianza per il pieno sviluppo umano”, nel Convegno-Seminario “La povertà come fenomeno multidimensionale. Aspetti sociologici, relazionali, educativi e sociali”, Università degli Studi G. D’Annunzio, Chieti-Pescara, Dipartimento di Economia Aziendale.

-8 novembre 2023: Seminario e Corso di Formazione per i Funzionari giuridico-pedagogici presso la Scuola Penitenziaria di Verbania. Titolo intervento: “Spunti di educazione interiore:
narrarsi con i sogni”.


Partecipazione a comitati editoriali:
- Dal 2025. Componente del Comitato Editoriale della Rivista Anvur “Rivista Abruzzese”, Bibliografica-Castel Frentano (CH), Lanciano; (comprensiva del Settore 11/D1)

Attività di referaggio:
- Dal 2019. Referee per La Rivista internazionale di Fascia A “Encyclopaideia”.
- Dal 2022. Referee per la Collana Pedagogia Generale e Sociale, Armando Editore. M. Pesare, F. Marone, M. Musaio (a cura di), Educazione, relazioni e affetti. Roma: Armando Editore. ISBN-13: 9791259842237.
- Dal 2022. Referee per la Rivista Anvur “Journal of Healt Care Education in Practice”.
- 2022. Referee come Valutatrice Esterna per Tesi di Dottorato, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano. Dottorato di Ricerca in Scienze della persona e della Formazione, Ciclo XXXIV.
- 2025. Referee per la Rivista Anvur di Fascia A “Studium Educationis – Rivista semestrale per le professioni educative”. Lecce: Pensa MultiMedia.

Altre esperienze professionali relative all’ambito pedagogico:
- Assegno di ricerca: Dal 1 maggio 2002 al dicembre 2007 è stata titolare di cinque assegni di ricerca, con rinnovo annuale, nel settore disciplinare M-Ped/01, sulla tematica della “Formazione degli insegnanti” e, nello specifico, sulla “didattica della storia”, presso la Facoltà di Scienze della Formazione l’Università “G. D’Annunzio” di Chieti, Dipartimento di Filosofia, Scienze umane e Scienze dell’Educazione dove, sotto la guida del Prof. Ordinario in Pedagogia generale e sociale M-Ped/01, Gaetano Bonetta, ha svolto in maniera continuativa attività di ricerca e pubblicato due monografie:
1) Quando Clio incontra Psiche. Studio di psicologia della storia, introduzione di Umberto Galimberti, Le Lettere, Firenze 2007;
2) L’educazione che deprime. Analisi psico-pedagogica dell’Oblomovismo, introduzione di Franco Cambi, ESA, Pescara 2008.

Terza missione:

1) Volontaria presso la Casa circondariale di Chieti dal gennaio 2016 al marzo 2020 (sospensione dovuta a Pandemia da Covid): L’art. 17 dell’Ordinamento Penitenziario consente l’ingresso in carcere a tutti coloro che “avendo concreto interesse per l’opera di risocializzazione dei detenuti dimostrino di poter utilmente promuovere lo sviluppo dei contatti tra la comunità carceraria e la società libera”.
La norma è in stretta relazione con l’art. 62 delle regole minime europee che suggerisce di “ricorrere per quanto possibile, alla cooperazione di organizzazioni della comunità per aiutare il personale dello stabilimento nel recupero sociale dei detenuti”.
a. In carcere ho svolto la seguente attività di volontariato e di ricerca sul campo: Laboratorio di Pedagogia introspettiva ed educazione interiore, Progetto di Pedagogia penitenziaria dal titolo Storie di confine. Percorsi narrativi e dialogici di educazione interiore, presentato alla Direzione e al Funzionario giuridico pedagogico in data 6.11.2015, con impegno settimanale di almeno due ore, tutti i venerdì pomeriggio. Referente Funzionario Giuridico Pedagogico: Annamaria Raciti - Stefania Basilisco. Direttrice della Casa Circondariale di Chieti dott.ssa Giuseppina Ruggero e dal 25.02.2019 dott. Franco Pettinelli. Tale esperienza ha contribuito alla ricerca scientifica nell’ambito della Pedagogia penitenziaria e della funzione rieducativa della pena con tecniche narrative e introspettive, compresa scrittura diaristica e social dreaming. Gli esiti sono stati riportati nei lavori scientifici pubblicati e riportati anche nella sezione Pubblicazioni scientifiche del presente Curriculum: L. Di Profio, Il compito di rieducare. Quarant’anni di Pedagogia penitenziaria, Pensa Multimedia, Lecce 2016; L. Di Profio, Pedagogia dell’autotrascendimento. Devianza e criminalità nei “mal-amati”. Una rieducazione possibile, Pensa Multimedia, Lecce 2017; L. Di Profio, I principi pedagogici di R. Steiner nella relazione d’aiuto con i detenuti, in, Musaio, Coarelli, Di Profio, Umanità in-grata. Riflessioni pedagogiche per la relazione d’aiuto con la persona reclusa, Studium, Roma 2020.

2) Volontaria presso la Casa circondariale di Alta sicurezza di Lanciano dall’aprile 2025: progetto laboratoriale di Pedagogia penitenziaria dal titolo “Laboratorio di educazione interiore e Social dreaming: narrarsi con i sogni”. Il gruppo di detenuti assegnati rientra nei reati di criminalità organizzata, con presenza di numerosi ergastolani con condanne plurime. L’attenzione sarà volta anche sul significato della rieducazione con i condannati all’ergastolo.

Società scientifiche:

- Dal 2022 membro della Società Scientifica SIPEGES (Società Italiana di Pedagogia generale e sociale).
- Dal 2025 membro della Società Scientifica SIPED (Società italiana di Pedagogia e Didattica).
- Dal 2025 membro della Società Scientifica SIPeM (Società italiana di Pedagogia e Medicina).

Gruppi di ricerca nazionali:

- Dal 2025 nel Gruppo di Ricerca SIPEGES, titolo: Istruzione, formazione e apprendimento in età adulta. Coordinatrici: Marcella Milana (PA - Università di Verona) e Laura Formenti (PO – Università di Milano Bicocca), con particolare riferimento alla pedagogia penitenziaria e alla funzione rieducativa della pena come mio tema di ricerca.
- Dal 2025 nel gruppo di Ricerca SIPED, titolo: Pedagogia del lavoro. Coordinatori: Daniela Dato (PO, Università di Foggia), Fabrizio D’Aniello (PO Università di Macerata) e Massimiliano Costa (PO Università Ca’ Foscari di Venezia). Con focus personale nel lavoro in ambito aziendale in una prospettiva umanistica, come nel capitalismo umanistico di Brunello Cucinelli.
- Dal 2025 nel Gruppo di Ricerca SIPEGES, titolo: Pedagogia del lavoro. Daniela Dato (PO, Università di Foggia), Fabrizio D’Aniello (PO Università di Macerata) e Massimiliano Costa (PO Università Ca’ Foscari di Venezia). Con focus personale nel lavoro come strumento rieducativo e di risocializzazione in ambito carcerario e penitenziario.


Pubblicazioni scientifiche:

1) L. Di Profio, Quando Clio incontra Psiche. Studio di psicologia della storia, Le Lettere, Firenze 2007;
2) L. Di Profio, L’educazione che deprime. Analisi psico-pedagogica dell’Oblomovismo, ESA, Pescara 2008;
3) L. Di Profio, Narrazione e pedagogia introspettiva, Esa, Pescara 2010;
4) L. Di Profio, P. Liporace, Pedagogia per le professioni sanitarie, Pensa Multimedia, Lecce 2010; prima parte, Pedagogia generale e sociale, pp. 15-134;
5) L. Di Profio, Ricerca e introspezione. Per una teoria della conoscenza pedagogica, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli (Catanzaro) 2011;
6) L. Di Profio, Guardiamo un cartone animato? I cartoni animati didattico-educativi: “intrattenere educando”, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli (Catanzaro), 2012;
7) L. Di Profio, L’educazione Tanatologica. Come e perché parlare di morte con i bambini? ESI, Napoli 2014;
8) L. Di Profio, La teatrosofia. Amore e morte nella pedagogia teatrale per ragazzi. Socrate è di scena, Pensa Multimedia, Lecce 2015;
9) L. Di Profio, Il compito di rieducare. Quarant’anni di pedagogia penitenziaria, Pensa Multimedia, Lecce 2016;
10) L. Di Profio, Pedagogia dell’autotrascendimento. Devianza e criminalità nei mal-amati. Una rieducazione possibile, Pensa Multimedia, Lecce 2017;
11) L. Di Profio, Il viaggio di formazione. Fra l’estetica dei paesaggi e l’estetica del Sé, Mimesis, Milano 2018.
12) L. Di Profio, «Pàthei màthos: l’esperienza del dolore fra stagnazione e autotrascendimento. Verso l’«homo patiens» di Viktor E. Frankl», in, MeTis. Mondi Educativi. Temi, indagini, suggestioni, 9 (1) 2019, pp. 312-238.
13) L. Di Profio, Lo schermo a colori: policromie di significato. Quando il cartone animato diventa intenzionalmente educativo, in C. Di Bari, a cura di, Cartoni educativi e immaginario infantile. Riflessioni pedagogiche sui testi animati per la prima infanzia, Franco Angeli, Milano 2019;
14) L. Di Profio, Thanatos ed educazione. Affetti e concettualizzazioni sulla morte nel pensiero infantile e pre-adolescenziale, “Pedagogia e Vita”, 2/2019.
15) L. Di Profio, I principi pedagogici di Rudolf Steiner nella relazione d’aiuto con i detenuti. Pratiche di educazione interiore e spirituale, in, M. Musaio, R. Coarelli, L. Di Profio, Umanità in-grata. Riflessioni pedagogiche per la relazione d’aiuto con la persona reclusa, Studium, Roma 2020.
16) L. Di Profio, a cura di, Povertà educativa: Che fare? Analisi disciplinare di una questione complessa, Mimesis, Milano 2020.
17) L. Di Profio, “Che fare?”. Povertà e giustizia sociale in Ignazio Silone: l’attualità di una lettura in prosa per il contrasto alla povertà educativa, in, L. Di Profio, a cura di, Povertà educativa: Che fare? Analisi disciplinare di una questione complessa, Mimesis, Milano 2020.
18) L. Di Profio, Povertà educativa e “fioritura umana”: le possibilità dell’uguaglianza per il pieno sviluppo umano, in, L. Di Profio, a cura di, Povertà educativa: Che fare? Analisi disciplinare di una questione complessa, Mimesis, Milano 2020.
19) L. Di Profio, Pedagogia dell’identità: l’enigma dell’essere, a cura di, Mimesis Edizioni, Milano 2022.

20) L. Di Profio, Architetture del Sé: Riflessioni pedagogiche su sincretismi identitari, in L. Di Profio, a cura di, Pedagogia dell’identità: l’enigma dell’essere, Mimesis Edizioni, Milano 2022.
21) L. Di Profio, Corpo e identità: prospettive e distorsioni pedagogiche, in, L. Di Profio, a cura di, Pedagogia dell’identità: l’enigma dell’essere, Mimesis Edizioni, Milano 2022.
22) L. Di Profio, In viaggio: “Drive my Soul”. Narrazioni condivise e restituzioni di senso, in “Encyclopaideia. Journal of Phenomenology and Education”, vol. 26, n. 64 (2022), ISSN 1825-8670.
23) L. Di Profio, Etica della sostenibilità: contrasto alla povertà educativa e possibili scenari della praxis, in, “Sustainable and Responsible Management. The Journal of Sustainable Business”, Vol. 3, n.1, 2022, ISSN 2724-4466.
24) L. Di Profio, Le Medical Humanities nella prospettiva esistenziale ed ermeneutico-fenomenologica, in, A. Avellino, Pedagogia e didattica per le professioni sanitarie. Teorie, metodi, applicazioni, UTET, Milano 2024.
25) L. Di Profio, Fotografia ed educazione estetica: l’attenzione dello sguardo, in, “Journal of Health Care Education in Practice”, vol. 6, n. 2 (2024) ISSN 2612-68-18.
26) L. Di Profio, La morte accanto: spunti di educazione tanatologica per l’infanzia, in C. Crivellari, Alla prova dei fatti. Educazione, complessità, umanità, Mimesis Edizioni, Milano 2024.







Luana Di Profio

Pubblicazioni (26)

  • ascendente
  • decrescente
  • Tutti
  • All
  • Open
  • Partially Open
  • Mixed
  • Embargoed
  • Reserved

Insegnamenti offerta formativa corrente

OR12A4A - PEDAGOGIA GENERALE E SOCIALE

Secondo Semestre (01/03/2025 - 20/05/2025) - 2024
ORTOTTICA ED ASSISTENZA OFTALMOLOGICA ( DIPARTIMENTO DI MEDICINA E SCIENZE DELL'INVECCHIAMENTO )
Laurea
2 CFU
20 ore
No Results Found

Ricevimento

Video

Risorse Utili

  • Utilizzo dei cookie

Realizzato con VIVO | Designed by Cineca | 25.5.3.0