Quando si dice autrice: "Miss Marx" di Susanna Nicchiarelli, una declinazione anti-ideologica del "personale (che) è politico"
Public Engagement "Miss Marx" di Susanna Nicchiarelli disegna un ritratto di donna complessa e anticonvenzionale, raccontando gli anni salienti di Eleanor Marx, sestogenita e quarta femmina di Karl Marx e Jenny von Westphalen, la cui notorietà è rimasta in sordina a fronte dell’interesse di storici, lettori e di numerose biografie sul suo conto. In questo suo primo film in costume, di cui firma anche la sceneggiatura, l’autrice trasgredisce i canoni del biopic tradizionale, dando prova di una esemplare adesione di contenuti trattati e forma espressiva. L’anticonvenzionalità di Eleanor Marx ha come “correlativo oggettivo” uno stile di regia originale e autoriflessivo, capace di rilanciare nell’attualità la matrice profondamente esistenziale del motto femminista il personale è politico, anche sotto lo spettro (in tutti i sensi) dell’iniquità sociale che oggi incombe più che mai come un’emergenza globale. La cineasta romana offre un vivido affresco epocale che, ripercorrendo le tappe cruciali della vita di Eleanor, contrappuntate dal suo contributo alle battaglie sociali e civili delle classi subalterne e delle donne, riluce dell’osmosi di vita e operatività, di percorsi esistenziali e narrazione storica. Nella reciprocità di storie personali e Storia, e nella (co)incidenza tra conquiste individuali e lotte collettive, incorniciate in una stagione che riverbera sull’oggi ideali forti e ancora da raggiungere. In questo snodo cruciale tra privato e pubblico, che è il cuore tematico ed estetico del film, "Miss Marx" si mostra all'altezza della sua protagonista, perché aderisce, nella resa formale, al portato politico e di gender di questa carismatica personalità femminile.