Sabato 22 ottobre, si è svolta dalle 9 alle 13, presso l’aula A di Psicologia, la Seconda Giornata del ciclo di incontri organizzati da SPLab, il Laboratorio di Psicologia della Scuola dell'Università G. D'Annunzio (responsabile: Sergio Di Sano, Dipartimento DNISC) dedicati a far conoscere e promuovere le attività degli psicologi in ambito scolastico. Questa Seconda Giornata ha affrontato il tema delle relazioni interetniche a scuola, e ha visto la partecipazione di psicologi, responsabili delle istituzioni, operatori del Terzo Settore e rappresentanti delle comunità di immigrati in Abruzzo. Oltre 40 persone hanno partecipato all’evento.
La Giornata è iniziata con un’introduzione sul tema del clima scolastico e delle differenze culturali in una prospettiva globale (Sergio Di Sano) e la presentazione e discussione dei dati INVALSI relativi alle differenze nei risultati di studenti nativi e stranieri (Paola D’Elia). Successivamente, sono state raccontate diverse esperienze svolte nell’ambito del terzo settore: a) le attività della Caritas Pescara per la mediazione interculturale e il progetto Mosaico di integrazione degli alunni migranti nelle scuole (Valeria Pellicciaro); b) le attività di sostegno psicologico condotte presso il Centro di Accoglienza SAI per i rifugiati rivolte a madri con bambini e a maschi adulti (Cinzia Sidonio); c) I progetti dell’ARCI per l’accoglienza e l’integrazione dei migranti (Valerio Antonio Tiberio). Poi, sono state illustrate le esperienze nell’ambito del progetto SAI di Montesilvano, articolate in due contributi: a) Sostegno psicologico per i minori stranieri non accompagnati (Anjeza Bullaci) e b) Le attività del centro SPRAR adulti (Daniele Garozzo). Per quanto riguarda l’impegno delle istituzioni locali, sono state illustrate le attività del Centro Servizi Immigrati del Comune di Chieti (Tatiana Careri). Infine, è stato dato spazio alla voce dei migranti attraverso due contributi: a) L’esperienza scolastica in Italia per gli immigrati iraniani (Magid Niaki) e b) Esperienze di laboratori interculturali (Francis Akhakielen).
Nel complesso è venuto fuori un quadro variegato di un tema socialmente complesso, nel quale l’impegno di figure professionali diverse (psicologi, sociologi, mediatori interculturali) in stretto rapporto tra loro e con le istituzioni può contribuire ad affrontare il problema nel modo migliore, anche con il supporto dell’Università che può stimolare l’impiego di approcci scientifici e una grande attenzione alla valutazione dei risultati ottenuti. Più in generale, un approccio interculturale e una sensibilizzazione ai temi dell’equità rappresentano il tessuto comune sul quale lavorare per orientare politiche efficaci a breve e a lungo termine.